Quando si parla di cicatrici possiamo distinguerle in cicatrici ipertrofiche, cicatrici ipertrofiche vascolarizzate, cicatrici post-acneiche e cheloidi. Per quanto riguarda le cicatrici ipertrofiche ed i cheloidi si tratta di proliferazioni di tessuto cutaneo conseguenti ad un trauma o ad un evento infiammatorio: la cicatrice ipertrofica rimane localizzata nella sede primaria, mentre il cheloide interessa anche le aree adiacenti.
Si formano in genere papule o placche rilevate, dure di colore rosa-rosso, di forma corrispondente alla lesione primitiva. Nelle fasi iniziali non è possibile distinguere una cicatrice ipertrofica da un cheloide: entrambe possono essere pruriginose ed il cheloide spesso è associato a dolore e parestesia locali e si estende oltre l’area originale con espansioni a chela di granchio.
Le sedi più comuni delle cicatrici ipertrofiche sono la superficie flessoria delle articolazioni e la zona dell’addome, mentre i cheloidi prevalgono ai lobi auricolari, sulle guance, sugli arti superiori e nelle regioni sternale e deltoidea. In particolare nelle cicatrici ipertrofiche e nei cheloidi il collagene ed i fibroblasti continuano a moltiplicarsi anche successivamente la rimarginazione della ferita e questo ne ingrandisce il volume. Osservabile spesso un eccesso di vasi neoformati.
<>Di grande interesse estetico le cicatrici post-acneiche distinguibili in ice pick, rolling e boxcar.
Trattamento laser
I trattamenti laser per le cicatrici ipertrofiche vascolarizzate ed i cheloidi utilizzano sorgenti selettive per il tessuto vascolare come il Dye Laser 595 nm o il laser Nd:Yag 1064 nm, che mirano a distruggere o ad attenuare la componente vascolare della lesione, limitandone così l’accrescimento ed il volume.
Per valutare la presenza e la raggiungibilità della componente vascolare delle suddette lesioni è possibile utilizzare tecniche di imaging diagnostico non invasivo multispettrale.