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Se c’è qualcosa capace di rendere meno gradito il ritorno dalle vacanze, sono quelle macchie scure che affiorano sulla pelle, vanificando l’effetto dell’abbronzatura.”Eh sì, il sole è un’arma a doppio taglio”, annuisce Giovanni Cannarozzo, professore Università di Roma Tor Vergata, che dirige la laser-unit del
Policlinico di Tor Vergata della stessa città e opera a Firenze.”Non a caso, i mesi autunnali per molti sono quelli dedicati a ripulire i guasti provocati dalla tintarella”, conferma.
Professore, ma cosa sono queste antiestetiche macchie scure?
“Si tratta di un discorso complesso. Un problema che affligge migliaia di persone nel mondo, uomini e donne. Clinicamente si presentano nelle zone fotoesposte (volto, mani, avambracci,gambe, scollo, spalle) come chiazze di forma e dimensione variabili, a limiti netti o sfumati, con colore che può variare dal marrone chiaro a quello scuro, fino al nero. Nella maggioranza dei casi si tratta di lesioni benigne provocate da una aumentata concentrazione locale di melanina”.
Non tutte le macchie sono uguali…
“Esattamente; le più diffuse sono le lentigo solari, dette anche senili, perché più frequenti dopo i 50 anni: sono macchie scure circoscritte causate dalla fotoesposizione. Altro discorso è il melassa, che ha un’origine ormonale e si presenta soprattutto sul volto, sotto forma di chiazze scure più marcate, che tendono a confluire e ad accentuarsi con l’esposizione al sole. Anche il fototipo e l’etnia di appartenenza, incidono. Tutte le pigmentazioni cutanee, indipendentemente dalla loro causa, sono comunque aggravate dall’esposizione solare; ecco perché insorgono e si rendono evidenti soprattutto dopo l’estate”.
Com’è possibile capire la differenza?
“Occorre sempre valutare le macchie caso per caso: esistono esami non invasivi, come l’analisi multispettrale che consente di osservare in vitro la trama cutanea, la sua struttura, la distribuzione di emoglobina e di melanina ed il tipo di pigmenti (nel caso si debba studiare un tatuaggio). Fondamentale è l’esame dermatoscopico, per confermare la natura benigna della lesione e definire quindi quale sia la procedura più corretta da seguire”.
Quindi come si procede?
“Nel tempo si sono sviluppate varie terapie per il trattamento delle macchie benigne: i peeling chimici, le creme contenenti depigmentanti, la dermoabrasione, la crioterapia ed in un primo tempo anche laser di uso prevalentemente chirurgico (CO2, Erbium,Yag), in genere con risultati alterni. Il progresso della tecnologia laser consente oggi di intervenire con strumenti molto sofisticati, capaci di eliminare in modo selettivo le pigmentazioni della pelle senza provocare effetti collaterali. Uno dei sistemi più efficaci e sicuri è il Q-Switched, laser che emette impulsi di brevissima durata (nanosecondi e picosecondi), con una lunghezza d’onda di 532 o 1064 nanomentri. Questo raggio è in grado di attraversare gli strati superficiali della pelle senza danneggiarli, eliminando in modo selettivo l’accumulo di melanina che provoca la macchia (meglio se poco o per niente vascolarizzata)”.
Effetti secondari?
“Ci sono, ed è bene informare i pazienti: dopo la seduta laser la pelle si presenta arrossata e compare un lieve gonfiore, talvolta la zona trattata può apparire biancastra (effetto ottico transitorio detto pop-corn), segue la formazione di una squama sottile che cade spontaneamente nel giro di 5-7 giorni. Personalmente, sconsiglio di coprire le zone arrossate con il trucco”.
Quanto può essere doloroso?
“Il dolore è paragonabile a colpo di elastico sulla pelle, reso sopportabile grazie ad un sistema di raffreddamento cutaneo utilizzato nel corso della seduta”.
Costi e durata?
Si va intorno ai 150 euro a trattamento, può servirne più di uno in caso siano presenti lesioni più grandi, numerose o profonde; la terapia post-operatoria è semplice e consiste nel mantenere pulita la zona trattata per alcuni giorni, e utilizzare successivamente uno schermo solare 30+ o 100+ con applicazioni frequenti. In realtà oggi la protezione solare è sempre utile e riguarda tutti noi. Il trattamento laser può eliminare le pigmentazioni, non le cause: tornare al sole senza le dovute precauzioni provocherà, a distanza di tempo, nuove macchie”.
Intervista a cura di Letizia Cini, pubblicata sul quotidiano “La Nazione” il 23 settembre 2008
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